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Abbiamo già parlato della parodontite, una malattia a carico delle gengive che - nei casi più gravi - può portare anche alla perdita dei denti: si tratta di una patologia piuttosto comunque sebbene la maggior parte delle persone che ne soffre non ne sia al corrente fin quando la situazione del cavo orale non arriva a essere molto compromessa.
Si tende a pensare che la parodontite sia una malattia che interessa esclusivamente la popolazione adulta, tuttavia è possibile riscontrarla anche nei bambini e, soprattutto, negli adolescenti.
Andiamo a scoprire perché!
In linea generale i bambini in tenera età che manifestano problemi alle gengive tendono a soffrire di gengivite, ovvero un’infiammazione delle gengive causata da un’igiene orale non adeguata (la placca si accumula formando il tartaro che, indurendosi, risulta impossibile da togliere con lo spazzolino e i batteri che lo compongono irritano le gengive).
E’ raro che un bambino piccolo soffra di parodontite, ma è comunque possibile, ad esempio se un’eventuale gengivite non viene diagnosticata e curata, passando a uno stadio più grave.
Più propensi a soffrire di parodontite sono invece gli adolescenti, per tutta una serie di ragioni:
Come abbiamo appena visto le cause principali sono legate a una scarsa igiene orale, una dieta non equilibrata, oscillazioni ormonali nelle ragazze e nell’abitudine di fumare.
Tuttavia ci sono tutta un’altra serie di fattori che possono determinare la comparsa della parodontite nei bambini e nei ragazzi:
Come accade negli adulti, i sintomi della parodontite nei bambini sono gengive gonfie ed infiammate, sanguinamento (quando si usa lo spazzolino ma anche senza nessuna stimolazione) e recessione gengivale (le gengive si ritirano fino ad esporre la radice del dente).
Un altro campanello d’allarme potrebbe essere la presenza costante di alito cattivo che non scompare nemmeno dopo l’igiene orale.
Per accertare o escludere in maniera certa un possibile caso di parodontite infantile bisogna però rivolgersi al dentista; attraverso una visita di controllo ed eventualmente servendosi di una sonda parodontale e di una radiografia sarà in grado di stabilire o meno la presenza di parodontite e il suo eventuale stadio.
Non sempre è facile utilizzare la sonda parodontale con i bimbi, per questo può essere utile, all’occorrenza, servirsi della sedazione cosciente con protossido d’azoto: il bambino inala una miscela di gas completamente sicura che lo rende calmo e tranquillo ma completamente collaborativo poiché totalmente cosciente.
La sedazione cosciente con protossido d’azoto è un servizio che i nostri studi dentistici mettono a disposizione dei pazienti, siano essi bambini o adulti.
La cura dipende dalla gravità della patologia e dei sintomi, dall’età del paziente e dal suo stato di salute generale.
L’ideale sarebbe intervenire tempestivamente sulla gengivite (quando, quindi, la situazione non è ancora peggiorata a tal punto di poter parlare di malattia parodontale) e - per questo le visite periodiche dal dentista già da bambini sono fondamentali.
In un caso di parodontite infantile il trattamento da seguire viene consigliato dal parodontologo secondo il caso specifico, ma può consistere in:
La prevenzione più efficace contro la parodontite di grandi e piccini è una corretta igiene orale quotidiana: abbiamo già parlato dell’importanza di insegnare ai bimbi come lavarsi i denti già da piccolissimi ma - nei primi anni di vita - la costanza e l’esempio di mamma e papà ha un ruolo fondamentale.
Dalla comparsa dei primi dentini è necessario utilizzare uno spazzolino da denti infantile a cui possiamo aggiungere una piccola quantità di dentifricio (della dimensione di un pisello circa) quando il bimbo raggiunge i 12 mesi di vita.
Quando i denti di piccoli iniziano a comparire di solito vi è molto spazio tra un dente e l’altro: mano a mano che i denti aumentano, lo spazio diminuisce; quando il piccolo ha tutti e venti i denti potrebbe esserci poco spazio tra uno e l’altro, ed è in questo momento che è importante cominciare ad utilizzare il filo interdentale.
E’ anche possibile far utilizzare loro uno spazzolino elettrico, uno strumento particolarmente utile per tutte quelle persone che possono avere problemi nel lavarsi i denti in maniera autonoma (come gli anziani o, appunto, i bambini).
Per quanto riguarda gli adolescenti, invece, è bene metterli in guardia contro i rischi della gengivite e della parodontite: ricordiamo loro l’estrema importanza di lavarsi i denti dopo ogni pasto e di non eccedere con gli alimenti zuccherati (e, ovviamente, scoraggiandoli dal fumare).
L’ideale sarebbe che i ragazzi avessero sempre con loro un kit di igiene orale da viaggio (un piccolo astuccio con uno spazzolino pieghevole e un piccolo dentifricio) da utilizzare quando sono fuori casa; se non dovessero averlo a disposizione è possibile bagnare un fazzolettino di carta e strofinarlo sui denti per circa due minuti, in modo tale da rimuovere la placca.
Infine, sia per i bambini che per i ragazzi, rimane fondamentale l’esempio di mamma e papà: se anche loro si lavano i denti con costanza, non fumano, seguono una dieta equilibrata e si recano dal dentista per i controlli periodici allora anche i bambini riusciranno con più facilità ad accettare determinate abitudini e stili di vita.
Già dai tre anni circa è possibile cominciare a portare i bambini dal dentista in maniera periodica, per controllare lo stato di salute del loro cavo orale.
Queste visite si rivelano preziose anche per localizzare in maniera tempestiva eventuali patologie a carico delle gengive.
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