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Abbiamo già visto cosa sono gli impianti dentali e come funzionano: questi dispositivi medici si inseriscono nell’osso in corrispondenza del dente mancante; tuttavia esistono delle situazioni in cui la struttura ossea della mascella è insufficiente (per quantità o qualità) e non permette il corretto caricamento di un impianto.
In questo caso quindi non è possibile ricorrere all’implantologia tradizionale: a seconda del caso specifico il dentista può prendere in considerazione di realizzare un innesto osseo o l’elevazione del seno mascellare, due tecniche che non sono compatibili con tutti i pazienti.
Per questo, nei pazienti che hanno subito una perdita ossea tale da rendere impossibile il caricamento di impianti dentali tradizionali di solito si opta per realizzare un impianto zigomatico.
Per capire di cosa si tratta e come funziona intervistiamo il dottor Luigi Colombo, dottore in Odontoiatria e Protesi Dentaria che si occupa di Chirurgia e Implantoprotesi negli studi Brush.
Si tratta di un tipo di impianto dentale che si utilizza quando il paziente manifesta una grande perdita della struttura ossea che non è possibile rigenerare con altre tecniche chirurgiche.
Quando la qualità o la quantità dell’osso mascellare non è adeguata non è possibile caricarvi gli impianti dentali tradizionali poiché viene a mancare la base sulla quale fissarsi saldamente e osteointegrarsi.
Gli impianti zigomatici invece vengono fissati in diagonale nell’osso dello zigomo, sull’arco osseo della guancia.
Ci sono vari fattori che possono determinare una perdita dell’osso mascellare:
Prima di tutto l’osso sul quale viene fissato l’impianto: mentre quello tradizionale si fissa all’osso mascellare, quello zigomatico viene fissato all’osso dello zigomo, quindi all’osso “della guancia”.
E’ per questo che gli impianti zigomatici sono decisamente più lunghi rispetto a quelli tradizionali: arrivano a misurare fino a 55 mm (devono raggiungere un osso posto più in alto) mentre quelli tradizionali di solito non superano i 18 mm.
Il fatto che l’impianto venga ancorato all’osso dello zigomo non deve spaventare, anzi: l’osso zigomatico è particolarmente indicato per l’osteointegrazione degli impianti dentali poiché non è soggetto alle conseguenze negative dell’età, delle patologie del cavo orale o della mancanza di denti.
Per quanto riguarda il tipo di intervento, si fa con anestesia locale e sedazione cosciente ed è più invasivo rispetto a un impianto tradizionale: le probabilità di successo di questo tipo di impianto sono molto elevate.
No, anzi: di solito gli impianti zigomatici sono a carico immediato e la protesi provvisoria può essere caricata addirittura lo stesso giorno in cui viene eseguito l’intervento chirurgico.
Ciò significa che, con un po’ di attenzione, il paziente può parlare, sorridere e mangiare già dopo l’intervento.
La protesi che viene caricata subito è, come abbiamo già detto, provvisoria: bisogna aspettare la cicatrizzazione della gengiva e dei tessuti attorno all’impianto e la corretta osteointegrazione prima di poter fissare la protesi definitiva.
Dipende dai casi e dalla situazione clinica di ogni soggetto; in linea generale comunque, questa tecnica si usa soprattutto in pazienti anziani che sono rimasti senza denti per molto tempo.
E’ necessaria una visita dal dentista che attraverso l’esplorazione del cavo orale e una radiografia può rendersi conto della situazione del paziente e dell’eventuale perdita ossea; considerando poi anche altri fattori (come l’età e lo stile di vita) sarà in grado di consigliare il trattamento più indicato.
Nei nostri studi la prima visita conoscitiva è sempre senza impegno: in questo modo possiamo chiarire tutti i dubbi e risponde ad ogni domanda su eventuali trattamenti.
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