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Che i denti vadano lavati ogni giorno – almeno due volte al giorno – è risaputo: una corretta igiene orale è fondamentale fin dai primi mesi di vita per acquisire buone abitudini e per prevenire i disturbi più comuni che interessano il cavo orale.
Lavare i denti può sembrare un’operazione banale che non ha bisogno di molte spiegazioni ma, in realtà, ci sono tanti accorgimenti che possono fare la differenza e rendere l’igiene orale davvero efficace.
Ecco 8 consigli per spazzolare i denti in maniera ottimale!
Per quanto tempo spazzolate i denti? La regola generale è che lo spazzolino vada utilizzato per almeno due minuti consecutivi, ogni volta che lo usiamo.
Può sembrare poco, ma tantissime persone – senza rendersene conto – si spazzolano i denti per molto meno tempo: per essere sicuri di non smettere prima dello scoccare dei due minuti possiamo cronometrarci utilizzando un comune orologio, oppure contare a mente fino a 120.
Come abbiamo detto anche nell’introduzione dell’articolo, bisognerebbe lavare i denti almeno due volte al giorno, meglio se fossero tre: in linea di massima, andrebbero lavati dopo ogni pasto (colazione, pranzo e cena).
Si tende a pensare che i denti vadano lavati appena finito di mangiare: in realtà, vari studi hanno dimostrato che è meglio attendere circa una mezz’ora prima di spazzolare i denti dopo aver finito un pasto.
Bisogna dare il tempo alla saliva di depotenziare gli acidi contenuti negli alimenti che abbiamo consumato: se li spazzolassimo troppo presto rischieremmo di spingere gli acidi ancora più in profondità nello smalto del dente, causando – con il passare del tempo – una corrosione dello smalto stesso.
Il gesto più naturale quando ci si lava i denti è quello di muovere lo spazzolino “avanti e indietro” (o da destra a sinistra) su tutta la superficie del dente: è un’operazione sbagliata poiché, così facendo, non facciamo altro che “spostare” la placca da un posto all’altro.
Per questo motivo bisogna prestare attenzione al “verso” in cui spazzoliamo: il movimento dello spazzolino deve essere, per quanto riguarda l’arcata superiore, dall’alto del dente (dove vi è l’attacco con la gengiva, per intenderci) fino al basso; per l’arcata inferiore si comincia dal basso (sempre dove vi è l’attacco con la gengiva) e si va poi verso l’altro.
Infine, dobbiamo ricordarci di spazzolare non solo la porzione del dente che si vede ma anche la superficie usata per la masticazione e la parte interna del dente, quella che si “affaccia” all’interno della nostra bocca.
Quando ci si lava i denti non ci si deve limitare solo alla pulizia delle arcate superiori ed inferiori, poiché anche la lingua svolge una funzione importantissima all’interno del cavo orale.
Sulla lingua, infatti, si depositano moltissimi batteri che potrebbero causare carie o infiammazioni alle gengive, senza contare che il biofilm del cavo orale – un insieme di microrganismi – spesso colonizza i solchi presenti sulla lingua diventando così il principale responsabile dell’alitosi (o alito cattivo).
Per pulire la lingua è possibile utilizzare lo spazzolino stesso, passandolo avanti e indietro sulla superficie della lingua; altrimenti in commercio esistono degli strumenti creati appositamente per l’igiene della lingua e, soprattutto nei casi di alitosi, anche un collutorio adeguato può essere d’aiuto.
Setole morbide o dure? Manuale o elettrico? Con tutte le alternative a disposizione sul mercato può essere difficile scegliere lo spazzolino adatto.
Nonostante in commercio si trovino ancora spazzolini con setole dure o medie, quelli più consigliati sono gli spazzolini con setole morbide: questo è perché se i denti vengono spazzolati in maniera scorretta utilizzando setole troppo dure possiamo causare a lungo andare danni permanenti allo smalto e alle gengive.
Oltre ad avere setole morbide, è meglio che lo spazzolino abbia anche una testina di dimensioni ridotte che – rispetto a quelle più grandi – risulta più efficace nel raggiungere zone di difficile accesso.
Lo spazzolino elettrico può essere una buona alternativa a quello manuale, in particolare per tutti coloro che – per i motivi più diversi – hanno difficoltà nello spazzolarsi i denti in maniera corretta.
La scelta del dentifricio corretto può metterci davvero in difficoltà; qualsiasi supermercato offre una selezione vastissima di dentifrici: anticarie, antitartaro, per denti sensibili, per fumatori, etc.
Ovviamente non c’è una risposta univoca alla domanda “Che dentifricio devo usare?”, poiché la scelta si deve basare sulle necessità di ogni singolo individuo; il dentista è la persona che saprà indicare con sicurezza qual è il dentifricio più adatto alle esigenze di ognuno.
Che si tratti di uno spazzolino manuale o elettrico, è fondamentale non utilizzare per troppo tempo lo stesso spazzolino o la stessa testina: qual è il momento giusto per cambiarli?
Dipende: come linea generale possiamo dire ogni tre mesi circa, ma potremmo dover acquistare uno spazzolino nuovo anche prima se le setole risultano molto consumate e, quindi, non più in grado di spazzolare i denti in maniera efficace.
Inoltre, se abbiamo avuto un raffreddore, un’influenza o un disturbo causato da un processo batterico ed infiammatorio è meglio sostituire lo spazzolino anche se dovesse essere nuovo (o quasi) poiché i germi che ci hanno fatto ammalare potrebbero essere ancora presenti sulla testina e potrebbero, potenzialmente, causare una nuova infezione.
Lo spazzolino da denti rimuove la placca dalla superficie della dentatura ma non arriva nello spazio, talvolta minimo, che c’è tra dente e dente.
E’ proprio in quello spazio però che si accumulano i residui di cibo e la placca: se questi elementi non vengono rimossi possono dare origine a vari disturbi come carie, alitosi, infiammazione delle gengive, etc.
Per questo l’uso del filo interdentale è molto importante: può essere utilizzato prima o dopo lo spazzolino e dev’essere passato nelle fessure tra dente e dente con un movimento avanti e indietro, formando una C, come se volessimo avvolgere il dente con il filo interdentale.
In alternativa al filo interdentale in commercio ci sono altri strumenti più semplici da maneggiare che svolgono la stessa funzione.
Osservando queste semplici regole nella nostra igiene orale quotidiana – sin dall’infanzia – saremo sicuri di avere una bocca pulita e sana.
Tuttavia, anche l’igiene orale più efficace può lasciare scoperte alcune zone di difficile accesso e, per questo motivo, è necessario recarsi dal dentista periodicamente (circa ogni 6 mesi o ogni anno, dipendendo da persona a persona) per una seduta di controllo e di igiene orale professionale.
In questo modo non solo verrà eliminato qualsiasi residuo di placca e tartaro ma sarà anche possibile per il dentista controllare lo stato di salute generale del cavo orale e individuare eventuali problemi (carie, infiammazioni, etc.) che possono così essere trattate tempestivamente.
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