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Gli impianti dentali possono “ammalarsi”? Cause, sintomi e rimedi della perimplantite
Gli impianti dentali possono “ammalarsi”? Cause, sintomi e rimedi della perimplantite
Gli impianti dentali possono “ammalarsi”? Cause, sintomi e rimedi della perimplantite
Gli impianti dentali possono “ammalarsi”? Cause, sintomi e rimedi della perimplantite
1 Maggio 2019

Gli impianti dentali possono “ammalarsi”? Cause, sintomi e rimedi della perimplantite

In un nostro precedente approfondimento abbiamo parlato nel dettaglio degli impianti dentali, dispositivi medico chirurgici composti da una vite in titanio che viene inserita nell’osso in sostituzione della radice naturale di un dente mancante; gli impianti sono quindi in grado di restituire il sorriso a tutti coloro che hanno perso uno o più denti per diversi motivi (ad esempio a causa delle parodontite).

Se grazie agli impianti dentali possiamo tornare ad avere una bocca in salute, per mantenere in ottime condizioni il nostro cavo orale e l’impianto stesso un’igiene orale corretta e i controlli periodici dal dentista sono essenziali: molte persone pensano erroneamente che, una volta messo l’impianto, non si verificheranno più problemi di infezione o infiammazione.

Invece l’impianto - siccome si integra in modo stabile con l’osso sul quale viene inserito - è anch’esso vulnerabile come qualsiasi altra parte della bocca: per questo se l’igiene orale non è efficace (o se sono presenti altri fattori di rischio che vedremo più avanti) può manifestarsi la perimplantite.

Di questa patologia ce ne parla il dottor Sergio Migliorati, dottore in Odontoiatria e Protesi Dentaria esperto in Parodontologia e Implantologia che opera nei nostri studi dal 2013.

Cos’è la perimplantite?

La perimplantite è una sorta di parodontite che riguarda gli impianti dentali: essenzialmente si tratta di un processo infiammatorio che riguarda i tessuti che circondano un impianto dentale.

A causa di questa infezione si verifica una perdita di supporto nell’osso in cui l’impianto si è integrato e ciò può determinare perfino una perdita dell’impianto.

E’ importante tenere a mente che se l’infezione riguarda solo i tessuti molli attorno all’impianto si parla di mucosite perimplantare, una patologia meno grave; se la mucosite perimplantare non viene trattata può degenerare e diventare perimplantite, che può verificarsi anche ad anni di distanza dall’inserimento dell’impianto.

Quali sono le cause della perimplantite?

Molto spesso questa patologia non ha una causa scatenante ma è il risultato di una serie di fattori: tuttavia la maggior parte delle volte il problema di base è una scarsa igiene orale poiché la perimplantite è causata da alcuni batteri presenti nella placca batterica.

E’ diffusa la percezione che, siccome l’impianto è un dispositivo “artificiale”, non ha bisogno di cura come i denti naturali: invece l’impianto si osteointegra passando a far parte dell’osso in cui è stato inserito, quindi è di fondamentale importanza realizzare un’ottima igiene orale per mantenerlo in salute.

Altre cause che possono scatenare la perimplantite sono:

Quali sono i sintomi della perimplantite?

Questa patologia causa infiammazione e rossore della mucosa che circonda l’impianto oltre a dolore quando si serrano i denti.

Nei casi più gravi può esserci pus o mobilità dell’impianto; un altro sintomo della perimplantite è il sanguinamento gengivale quando si esegue il sondaggio parodontale, ovvero la misurazione dei solchi gengivali (i canali posti ai lati dei denti) che si esegue per determinare la presenza di parodontite o perimplantite.

Come sapere se si soffre di perimplantite?

E’ necessaria una visita di controllo dal dentista; può essere una visita di routine ma, se cominciamo ad avvertire fastidio ad un impianto o alcuni dei sintomi che abbiamo descritto in precedenza, bisogna recarsi quanto prima dal dentista senza aspettare.

Per determinare la presenza di perimplantite si utilizza una sonda parodontale: in questo modo si verifica la presenza di tasche parodontali (solco gengivale che diventa più profondo) intorno all’impianto; inoltre è possibile eseguire una radiografia per controllare la perdita ossea nell’osso di supporto.

Come si cura la perimplantite?

Dipende dalla sua gravità: di solito comunque si prescrive una terapia antibiotica per eliminare l’infezione causata dai batteri, in seguito si procede con:

Prevenzione e fattori di rischio della perimplantite

Come abbiamo detto in precedenza, ci sono una serie di di fattori di rischio che possono aumentare le probabilità di manifestare la perimplantite; tra questi troviamo:

Il fumo di sigaretta è uno dei principali nemici degli impianti: non solo chi fuma ha più possibilità di sviluppare patologie come la perimplantite e la mucosite perimplantare ma i tabagisti hanno il doppio di probabilità di perdere l’impianto subito dopo l’intervento o addirittura a distanza di anni.

Smettere di fumare dovrebbe essere tra le priorità di tutti i fumatori, ancora di più se si sono sottoposti a un intervento di implantologia.

Per minimizzare il rischio di perimplantite l’arma più potente è la prevenzione: diventano quindi essenziali le visite periodiche dal dentista, unite a sedute di igiene orale professionale, provvidenziali per mantenere la bocca in salute ed intervenire tempestivamente per correggere eventuali problemi.

Anche l’igiene orale dev’essere efficace per evitare che i batteri della placca batterica possano aggredire l’impianto.

E’ di fondamentale importanza poi rivolgersi al proprio dentista di fiducia se l’impianto causa problemi o fastidio: nei nostri studi Brush di Vimercate, Bollate e Desio la prima visita è sempre senza impegno.

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